B50-RP250 – Ermeneutica-Esegesi
Scopo e Obiettivo
“Ogni tanto si incontra chi dice animatamente, con aria di sfida: ‘Non c’è bisogno di interpretare la Bibbia; basta leggerla e fare quel che dice’. In genere, questa affermazione riflette la protesta del credente inesperto nei confronti dello studioso ‘professionale’, pastore, dottore o catechista che sia, il quale con l”interpretare’ sembra aver sottratto la Bibbia all’uomo e alla donna comuni… ‘Il problema di troppi predicatori ed insegnanti è che con il loro scavare hanno intorpidito le acque. Quello che una volta ci era tanto chiaro chiaro quando leggevamo, non lo è più’… L’oggetto di una buona interpretazione è semplice: arrivare al ‘significato ovvio’ del testo e l’ingrediente principale in questo esercizio è il buonsenso illuminato. Il banco di prova di una buona interpretazione è che faccia trasparire la logica del testo…”.
“La ragione per cui necessario interpretare la Bibbia risiede nella natura della Scrittura stessa. La Bibbia infatti ha un valore perenne, la Parola di Dio, perciò dobbiamo ascoltarla e ubbidirle. Ogni libro della Bibbia possiede una particolarità storica, un suo linguaggio legato al tempo e alla cultura.
Questa ‘tensione’ fra valore perenne e realtà storica ci costringe allo sforzo di interpretazione”. (tratto da La lettura efficace della Bibbia. Come aprire le porte a una lettura informata della Bibbia – Gordon D. Fee, Douglas Stuaart – Ass. OperePatmos)