AT314 – Daniele
Obiettivi del corso
Il libro di Daniele è un misto delle parti più e meno conosciute della scrittura. Tutti sanno di Daniele nella fossa dei leoni; molti sanno di Shadrak, Meshak e Abednego nella fornace rovente; anche la storia della festa di Beltshatsar è conosciuta da alcuni, parzialmente perché questa è l’origine della frase “the writing on the wall” (N.d.T. lo scrivere sul muro, che in inglese vuol dire “presagio infausto”), che significa che il giudizio sta arrivando.
I capitoli più conosciuti di questo libro sono semplici da comprendere, ma ce ne sono altri tra i più difficili di tutta la Scrittura. Il linguaggio è insolito e i simboli e le figure sono oscuri.
Il libro è misto anche per quanto riguarda l’interpretazione. In esso c’è molto che può essere spiegato a livello umano. Il fatto che Daniele fosse sano, evitando di mangiare carne rossa e limitandosi a frutta e verdura, non dovrebbe sorprendere nessuno che si intenda di nutrizione. Ma ci sono anche eventi che hanno una chiara spiegazione soprannaturale e coloro che sono scettici di fronte a ciò che è miracoloso hanno difficoltà ad accettarli. Ad esempio, tre uomini gettati in una fornace rovente che è stata scaldata sette volte più del solito: non solo essi sopravvivono, ma i loro capelli non sono neppure rovinati! In questo caso le spiegazioni naturali non funzionano.